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L'outsourcer bancario realizza per Invest Banca la prima implementazione italiana della piattaforma di servizi core-banking Oracle Flexcube
In epoca rinascimentale, la Toscana e Firenze sono state la culla del sistema bancario, ed è proprio qui – nella cornice della Sala dei Cinquecento a Palazzo vecchio – che Cabel e Oracle hanno annunciato lo scorso venerdì durante il convegno “Incipit – Premesse per l’inizio” la disponibilità di Oracle Flexcube per il mercato Italiano, e il primo caso di migrazione completata con Invest Banca, banca di investimenti partecipata da Cabel Holding.
Flexcube è l’offerta modulare di servizi “core banking” di Oracle costruita per rispondere a esigenze di robustezza, sicurezza, connettività e agilità utilizzata da 600 banche in tutto il mondo per gestire i conti correnti del 10% dei conti correnti globali.
“Oracle Flexcube ci consente di integrarci facilmente ed efficientemente con una serie di soluzioni specifiche già adottate dai nostri clienti retail e istituzionale, e ci consente inoltre di essere sempre operativi gestendo l’evoluzione regolamentare del mondo banking, come Mifid, PSD2 e GRPR”, afferma Stefano Sardelli, Direttore Generale di Invest Banca.
Poco conosciuta fuori dal settore bancario, Cabel nasce 40 anni fa per fornire servizi ICT alle banche e ha lavorato negli ultimi due anni insieme a Oracle per adattare Flexcube alle esigenze normative e ai processi di business utilizzati in Italia. Nel farlo, per usare le parole di Francesco Bosio, Vice Presidente di Cabel Holding, ha compiuto un grande gesto di coraggio.
Cabel ha accompagnato le banche sue clienti con le sue soluzioni software attraverso diversi cambiamenti incrementali e qualche salto epocale, dalla automazione dei processi iniziata negli anni ’80, aggiungendo servizi di CRM e internet bankng nei ’90 fino agli adeguamenti a normative sempre più stringenti negli ultimi anni (Mfid, PSD2 e GDPR su tutte). Queste trasformazioni evolutive hanno portato a una esplosione della complessità dei sistemi bancari. Complessità che rischia di essere un ostacolo insormontabile per le sfide dei prossimi anni: open banking, servizi fintech digitali sempre più evoluti e impiego di tecnologie come blockchain e intelligenza artificiale.
Inoltre, come sottolinea Chet Kamat, Managing Director & CEO di Oracle Financial Services, “PSD2 e open banking stanno abbassando le barriere d’ingresso di nuovi soggetti, soprattutto startup del settore fintech e operatori over the top”, come Facebook, Google e altri.
“C’è un divario enorme tra un’architettura informativa moderna come quella di Google, basata sulla centralità del dato che deve essere raggiunto e usato da ogni punto del sistema, e quella delle banche, incentrata invece sulle applicazioni”, afferma Massimo Iengo, Associate Partner di PwC.
“Già quattro anni fa – prima che diventasse di moda parlare di trasformazione digitale – Cabel intuì che il suo sistema di servizi non sarebbe stato in grado di supportare adeguatamente i servizi che stanno per arrivare”, sottolinea Gaetano Correnti di KPMG, affrontando il problema facendo due scelte strategiche: in un momento mentre tutti rinnovavano le applicazioni front-end e customer-facing, si è focalizzata sul sistema back-end (i servizi core banking), cercando di renderlo adeguato alle applicazioni di nuova generazione.
La seconda scelta, la più coraggiosa, ha riguardato l’adozione di Oracle Flexcube in luogo del sistema proprietario, sfruttando le sue caratteristiche di apertura e modularità per integrarlo alle proprie soluzioni front-office. Collaborando negli ultimi due anni con Oracle, che ha dislocato una decina di ingegneri e dedicato altre risorse al progetto, Cabel si è quindi occupata di tradurre e localizzare Flexcube per il mercato italiano ed è in grado di offrirlo alle banche.
Modularità e apertura di Flexcube gli permettono di integrarsi con le applicazioni di Cabel, rendendo la migrazione trasparente per gli utenti. Tra le prossime banche ad adottare la piattaforma Oracle ci sarà Banca Etica, che ha appena completato la transizione alla piattaforma Cabel e che, secondo l’Amministratore Delegato di Cabel Industry Fabio Giuliani, potrà passare prossimamente a Flexcube senza dover modificare l’operatività delle applicazioni.
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