Azienda Banca · Periodico Mensile · 05/11/2018
“Stamattina mi sono svegliato con un dubbio... e se accadesse?”. Questa domanda se la pone il General Manager di un consolidato Gruppo bancario europeo. “… se perdessi nei prossimi due anni il 60% dei miei clienti?”.
“Stamattina mi sono svegliato con un dubbio… e se accadesse?”. Questa domanda se la pone il General Manager di un consolidato Gruppo bancario europeo. “… se perdessi nei prossimi due anni il 60% dei miei clienti?”. La situazione è realistica. Immaginiamo un nuovo modello di business bancario di tipo interoperativo, un po’ come ha fatto UBER nel settore dei trasporti.
Come rispondere alla sfida
Cosa potrebbe aiutare a fronteggiare una situazione così catastrofica? Semplice! Una reazione in modo immediato ed efficace al presentarsi del nuovo scenario di mercato. Il top manager a questo punto direbbe: “Voglio far diventare la mia azienda l’elemento più cooperativo e proattivo del mercato, ma ho bisogno di un sistema che mi supporti in questo e che sia in grado di:
1. interconnettersi facilmente e trasparentemente ad altri sistemi
2. comportarsi nella maniera più efficace possibile nei confrontidell’utente.”
Che cosa serve all’azienda
Questi sono, e saranno sempre più, le caratteristiche essenziali per mantenere l’azienda al passo con i tempi.
1. Il modello non è solamente una caratteristica efficiente della società moderna, ma lo è anche da un punto di vista dell’architettura dei sistemi informativi;
2. La proattività e l’efficienza. L’interazione applicativa con un’utenza generazionale più giovane deve essere mirata, veloce e deve giocare d’anticipo.
La realtà: il legacy
Queste sono solo parole, i fatti sono ben diversi. Nell’azienda del nostro banchiere visionario quasi sicuramente il back end che racchiude il core banking applicativo è costituito da un sistema legacy di vecchia generazione che racchiude in sé la storia dell’informatizzazione della banca e che deve essere visto un po’ come la stratificazione della crosta terrestre. Per arrivare a ottimizzarlo è necessario partire dal suo nucleo e non dalla crosta.
La disruption del legacy
La disruption del legacy permette di rientrare in possesso del dato, del processo, consentendo di portare alcuni servizi in cloud (PaaS – Platform as a Service) facendo leva sui suoi principali vantaggi:
• scalabilità: in termini di capacità di rispondere alle esigenze di risorse senza limiti legati all’equipaggiamento hardware, seguendo il concetto del pay-peruse;
• flessibilità: possibilità di far fronte al bisogno di evoluzione applicativa e alla necessità di minimizzare il time-to-market senza avere vincoli legati alla propria Infrastruttura;
• efficienza: abilitare il passaggio da un approccio SAAS (Software as a Service) a uno FAAS (Function as a Service): questo permette di ragionare secondo logiche più modulari che sfruttano il cloud per permettere la razionalizzazione nell’uso di risorse.
Concludiamo dicendo che gli strumenti tecnologici per abilitare un processo di cambiamento ci sono e a questo punto, Il manager visionario di cui sopra può trovare spunto analizzando quello che è stato realizzato dal Gruppo Cabel che negli ultimi anni ha attivato la sua trasformazione seguendo un percorso strategico “visionario” che oggi è pura realtà e soluzione di mercato.
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