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Una partnership strategica, commerciale e anche di know how è alla base della nuova soluzione di cabel per il rinnovamento del core banking.
La piattaforma, che è già in fase di test presso una banca italiana, promette un nuovo approccio dell’ict a supporto del business
Trasformare il core banking partendo dal software. Cabel ha stretto una partnership con Oracle per distribuire sul mercato italiano una soluzione di rinnovamento del core banking.
«La piattaforma Oracle FLEXCUBE Universal Banking – afferma Daniele Porazzi, Program Manager di Cabel del Progetto di localizzazione FLEXCUBE – ci permette di affiancare le banche nella fase di erogazione di nuovi servizi innovativi, allineando a front end evoluti soluzioni innovative di back end. Abbiamo già definito un piano di roll out delle banche clienti, alle quali si aggiungeranno altre realtà, con l’obiettivo di cambiare l’approccio nello sviluppo del software, convergendo verso soluzioni offerte sul mercato sempre più scalabili e di tipo enterprise».
La strategia win-win
La soluzione di core banking scelta da Cabel è uno standard internazionale, oggi installato in 142 Paesi del mondo, presso circa 600 clienti. Giusto qualche numero: sono circa 26 miliardi le transazioni bancarie elaborate ogni anno su Oracle FLEXCUBE e circa il 10% della popolazione mondiale possiede un conto “powered” da questa piattaforma. Per portare questa soluzione ai clienti italiani, Cabel ha incontrato Oracle, definendo una chiara strategia di tipo win-win, che vede alcuni principi fondanti:
«Il risultato atteso di questo percorso di trasformazione – spiega Porazzi – si sintetizza e si risolve in una migliore fruibilità del core banking, che diventerà sempre di più uno strumento a supporto del miglioramento delle performance del business rispetto alla situazione attuale nella quale lo stesso viene visto come un vincolo».
I vantaggi di una piattaforma flessibile
La piattaforma garantisce quindi alle banche una serie di vantaggi.
«In primis, una migliore amministrazione delle risorse tecnologiche, grazie alla struttura di codice flessibile ed efficace offerta dalla soluzione – elenca Porazzi –; una riduzione del time-to-market; e poi la modularità del sistema informativo, che consente di aggiungere anche singoli moduli della soluzione applicativa, che si interfacciano con il sistema ospitante in ottica Service Oriented Architecture (modello SOA, NdR); inoltre le banche potranno avere un nuovo core banking che abilita il business digitale, grazie al disegno di un’architettura definita, a differenza di quanto accade su soluzioni applicative custom; e infine, una massima autonomia di sviluppo della piattaforma attraverso un framework, che permette al cliente di operare sul software in modo indipendente».
La modularità di FLEXCUBE
Tra i moduli disponibili ci sono: l’anagrafe, i conti correnti, l’estero, il credito, il portafoglio, la contabilità, etc. «Con la nuova architettura – precisa Porazzi – siamo in grado di fornire ai nostri clienti, attuali e futuri, anche moduli verticali (come anagrafe o conti correnti), che possono essere integrati facilmente. La prima banca che beneficerà della soluzione FLEXCUBE localizzata sul mercato banking italiano sarà messa in produzione per aprile del prossimo anno.
Dopo questo primo rilascio, abbiamo inoltre avviato un piano di roll out di altre banche, già clienti o recentemente acquisite, per i prossimi 3 anni. Sono in corso infatti i tavoli di lavoro con nuovi clienti prospect, anche di dimensioni importanti, che saranno inseriti nel piano di migrazione».
I benefici dai primi test
Nonostante non sia ancora stata messa in produzione, le banche che stanno testando la piattaforma segnalano i primi riscontri positivi. Soprattutto in termini di benefici: «tra i quali, l’estrema flessibilità nella gestione dei prodotti bancari – prosegue Porazzi –, con la possibilità di creare eventi a cui associare specifiche gestioni contabili, maggiore libertà nella creazione di nuovi prodotti e anche la gestione dell’operatività in multi-valuta.
L’orientamento al cambiamento offerto dalla piattaforma è visto quindi come una grande opportunità, che permette di mettere a servizio dello sviluppo del business l’avanguardia di una soluzione applicativa innovativa».
La cultura aziendale cambia
Per portare avanti questo progetto, da giugno 2016 Cabel ha maturato importanti esperienze che la differenziano a livello strategico e anche culturale. «I nostri colleghi lavorano al fianco del team internazionale di Oracle nel gruppo di lavoro inserito direttamente nella nostra sede aziendale di Empoli – conclude Porazzi. In questo modo condividiamo le nostre esperienze e le competenze, crescendo reciprocamente.
La progettualità è portata avanti con questo approccio dove è presente un giusto mix di know how: Cabel dispone del suo gruppo di lavoro, mentre Oracle ci supporta con i suoi esperti con i quali collaboriamo. D’altronde questo è il corretto approccio operativo alla base di una fortissima partnership che ha come obiettivo strategico quello di rendere Cabel un centro di competenza di Oracle FLEXCUBE sul territorio italiano».
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