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Le banche stanno chiudendo sempre più sportelli, per spostarsi verso un modello di business digitale.
MA IN QUESTO ECOSISTEMA LA CONCORRENZA È RAPPRESENTATA DAI COLOSSI DI INTERNET.
I big player informatici si preparano a diventare protagonisti delle transazioni retail e corporate, forti di modelli di business basati sui big data e di un’ampia penetrazione sul segmento retail. È il caso di Facebook, che attualmente supera 1,65 miliardi di user a livello globale e che potrebbe erodere terreno alle banche: secondo una ricerca Accenture, un terzo del campione mondiale sarebbe interessato a spostare il proprio conto su Facebook, Google o Amazon. E in Italia il dato sale al 42%, raggiungendo il 51% tra i più giovani.
Le banche chiudono gli sportelli…
Non stupisce dunque che nel nostro Paese una delle prime conseguenze della rivoluzione del mondo del credito sia il continuo calo delle filiali bancarie. Secondo i dati KPMG, il tasso di frequentazione degli sportelli si è dimezzato e si prevede che quest’ultimi gestiranno non più di un quinto dell’intera operatività bancaria. A settembre 2016 gli sportelli in Italia erano meno di 30mila (-12% circa rispetto al quinquennio precedente). Ma il dimagrimento continuerà ed entro 5 anni dovremmo scendere intorno ai 20/22mila sportelli.
…Ma gli OTT aprono punti fisici
Tuttavia analizzando il comportamento dei colossi del web l’importanza del canale fisico non può essere sottovalutata: lo prova l’apertura di nuovi Apple Store e l’inaugurazione, per Google e Amazon, di nuovi canali di contatto fisico con il consumatore. Secondo Accenture, le banche che saranno in grado di amalgamare servizi di assistenza digitale con il valore aggiunto dato dalla presenza territoriale, riusciranno ad aumentare la loro base clienti e a migliorare il rapporto con quella esistente.
La regolamentazione sarà uguale per tutti?
Nel frattempo è necessario riflettere sulla licenza ottenuta da Facebook in Irlanda per operare nel settore finanziario. Da quanto riportato sui maggiori quotidiani, quella di Facebook non sembra una vera e propria licenza bancaria. Oltre a dover fare richiesta all’autorità competente (la Banca centrale dell’Irlanda) è necessario che questa notifichi la domanda alle varie autorità nazionali dei Paesi UE dove Facebook intende operare e valutare l’adesione agli aspetti di ICT Compliance e Security. La declinazione in Europa di queste nuove forme e modelli di pagamento dovrà confrontarsi con il quadro normativo in materia di ICT Compliance e Security di recente adottato anche in Italia (il 16° aggiornamento della circolare 285 con il quale è stato modificato il Capitolo 4, “Sistemi Informativi” del Titolo IV, parte prima della circolare), che comporta per la Banca la responsabilità di presidiare i temi di IT Governance (IT Risk, IT Security e Compliance ICT), in maniera integrata con il service provider per le banche che operano in full outsourcing. In questo contesto Cabel ha sviluppato una proposta per la piattaforma di supporto al modello di banca digitale, declinando gli aspetti di business nel rispetto della Compliance ICT e IT Security con l’adozione di tecnologie allineate ai principali benchmark e standard internazionali. Infine non vanno dimenticati gli aspetti correlati alla cybersecurity, richiamati nell’intervento del Direttore Generale del DIS a Cyber Tech Europe lo scorso 29 settembre, nell’ambito del quale si evidenziava come una delle principali minacce è costituita da malware, volto non solo all’interruzione del funzionamento di sistemi informatici ma anche alla sottrazione di know how relativo a progetti industriali e strategie manageriali.
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